Fondatore e Presidente di Neuroexplore, Giuliano inizia il suo percorso nell’ambito delle scienze comportamentali applicate al business con l’Università di Economia di Trento, dov’è ricercatore e docente. In pochi anni realizza il suo sogno e costruisce una delle poche aziende in Italia che impiegano la neuroscienza nelle scelte strategiche di marketing e comunicazione. Abbiamo chiesto a Giuliano di raccontarsi in una breve intervista e di svelarci la chiave del suo successo online.
Ciao Giuliano! Com’è nata la tua passione in questo campo? Raccontaci la tua esperienza.
Ho iniziato ad appassionarmi dei temi del neuromarketing e dell’economia comportamentale ancora all’università. Come ricercatore del dipartimento di economia di Trento, ho iniziato a fare i primi esperimenti di laboratorio per testare l’effetto del brand e altri effetti. In quegli anni il neuromarketing in Italia non era ancora molto diffuso (neanche oggi lo è a dir la verità), mi sentivo quindi come un pioniere!
Cosa non può mai mancare nella tua “cassetta degli attrezzi”?
Se penso agli strumenti che mi sono stati d’aiuto, oltre a quelli che utilizziamo in laboratorio come l’eye- tracker o il GSR, mi vengono in mente tre libri, che vi consiglio vivamente di leggere! Il primo che vi consiglio è di Robert Cialdini, psicologo statunitense, che ha fatto de “Le armi della persuasioni” un vero best-seller. Con un linguaggio semplice e molti esempi, Cialdini mostra con questo libro quali sono le condizioni e le tecniche che ci fanno dare una risposta affermativa a una richiesta. Non si può parlare di neuromarketing senza citare uno dei suoi padri fondatori, ovvero Martin Lindstrom. Oltre al volume che ha il nome della disciplina, un libro che mi ha divertito molto è “Small data”, che lancia una critica verso la moda dei big data e dimostra le grandi capacità di indagine di Lindstrom.
Infine, non si può maneggiare una disciplina senza conoscere le sue radici. Per fare ciò non posso che consigliarvi “Pensieri lenti e veloci” di Daniel Kahneman, vincitore del premio Nobel per l’economia nel 2002, un libro che spiega i meccanismi della mente umana e dimostra quanto l’uomo sia irrazionale nel prendere qualsiasi decisione.
Hai una filosofia di vita o motto che guida il tuo percorso?
Assolutamente, e lo proietto sempre alla fine di ogni presentazione. Il motto ha un po’ di anni, è del generale Sun Tzu, ma è ancora valido ai giorni d’oggi: “Una battaglia si vince prima di combattere”.
Qual è oggi, secondo te, la chiave per avere successo online?
La qualità dei contenuti, senza ombra di dubbio, aggiunta a una costanza nel curare e pubblicare gli stessi. Che si tratti della gestione di una pagina Facebook o di un e-commerce è innanzitutto indispensabile dare agli utenti contenuti che siano utili, che incontrino i loro obiettivi. Fare questo può sembrare semplice, ma solo attraverso un’analisi approfondita è possibile conoscere questi elementi. In secondo luogo, la costanza è l’altro ingrediente del successo: è dannoso investire grosse risorse in un determinato periodo di tempo per poi non curarsi più di aggiornare i contenuti.
Secondo te, quali sono le prospettive future del digital marketing e i nuovi trend che potrebbero imporsi?
Credo che l’intelligenza artificiale invaderà̀ gli strumenti del marketing digitale rendendo ancora più personalizzato l’esposizione ai contenuti e i processi di acquisto. Questo assieme ai video che già stanno spopolando e cannibalizzando altre forme di intrattenimento.
Quali consigli ti sentiresti di dare a un giovane che vorrebbe intraprendere la tua carriera?
Sembrerà banale, ma il consiglio che mi sento di dare è di non buttarsi mai giù. Per quale motivo? Perché le sfide sono davvero tante, ed è facile a volte cedere alla tentazione di non provarci più. Ma le molte soddisfazioni fanno spesso dimenticare i momenti più brutti, quindi vale la pena provarci sempre e comunque.
Infine, quale pensi sia il valore aggiunto di un festival come Deegito?
Penso subito che sia completo, perché tratta tutti gli argomenti che possono interessare sia i neofiti del settore che coloro che sono più avanzati. Inoltre, un vantaggio da non trascurare è che si può fare rete, conoscere nuove realtà e iniziare collaborazioni che altrimenti non sarebbero mai potute iniziare!